Undici personaggi, dai quattro angoli del globo, sono eccellenze
nel loro campo, ma nascondono nell'animo un senso di profonda
insoddisfazione. Un dodicesimo li riunisce in un paesino alle pendici
dei monti d'Abruzzo, perché affrontino insieme le tematiche dei mali
del mondo e cerchino una soluzione. Sarà una tredicesima persona non
invitata a illuminare la via. Raccogliendo le proprie esperienze,
racconti di prima mano e ricerche filosofiche personali, l'autore
mette in evidenza le grandi paure dei nostri tempi attraverso lo
sguardo indagatore delle due protagoniste, ironico, disincantato e mai
privo d'amore.
Umberto
Zuballi è nato nel 1947 da una famiglia di
Capodistria riparata a Varese con l'occupazione jugoslava dell'Istria,
è stato giudice amministrativo a Trieste e Venezia, presidente a
Pescara e Trieste. Il suo credo è sempre stato: «ogni cittadino, per
la ragione o per il torto, ha diritto ad una sentenza».
Undici personaggi, dai quattro angoli del globo, sono eccellenze
nel loro campo, ma nascondono nell'animo un senso di profonda
insoddisfazione. Un dodicesimo li riunisce in un paesino alle pendici
dei monti d'Abruzzo, perché affrontino insieme le tematiche dei mali
del mondo e cerchino una soluzione. Sarà una tredicesima persona non
invitata a illuminare la via. Raccogliendo le proprie esperienze,
racconti di prima mano e ricerche filosofiche personali, l'autore
mette in evidenza le grandi paure dei nostri tempi attraverso lo
sguardo indagatore delle due protagoniste, ironico, disincantato e mai
privo d'amore.
Umberto
Zuballi è nato nel 1947 da una famiglia di
Capodistria riparata a Varese con l'occupazione jugoslava dell'Istria,
è stato giudice amministrativo a Trieste e Venezia, presidente a
Pescara e Trieste. Il suo credo è sempre stato: «ogni cittadino, per
la ragione o per il torto, ha diritto ad una sentenza».
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